Dimostrazione a Higan
CONGRESSO NAZIONALE
Nippon Bonsai Sakka Kyookai Europe
17-3-2007
Il 17 3 2007 ad Abano Terme ero tra il gruppo di dimostratori, soci dellaNippon Bonsai Sakka Kyookai Europe.
Quella dimostrazione è stata per me il battesimo del fuoco, perché era la prima volta che lavoravo davanti ad un pubblico di quella mole, in una manifestazione così importante (Higan), rappresentante di un’ organizzazione così prestigiosa (NBSKE).
La dimostrazione era stata pensata e strutturata in tre parti: Nella prima parte la presentazione del materiale, nella seconda parte la lavorazione, svolta durante la conferenza “le Origini” alla fine della quale, terza parte, si presentava la pianta lavorata, spiegandone gli interventi.
Naturalmente il panico da palcoscenico mi ha impedito di spiegare gli interventi come avrei voluto, perciò eccomi qui a scrivere qualche riga sulla lavorazione eseguita.
Presentazione del materiale
26-2-07 il ginepro prima di essere lavorato.
È stata spazzolata la corteccia e la legna secca, si sono perciò evidenziate le vene vive ben gonfie ed il secco (shari) molto naturale.
Questo juniperus chinensis, ha un tronco elegante e snello, con una forte presenza di legna secca, shari, molto importante per questo tipo di essenza.
Pur essendo una pianta coltivata in campo, gli shari sono molto belli.
La prima parte dello shari ha delle erosioni molto naturali, la parte di legno tenero si è consumata con il tempo, lasciando l’anima dura, che forma le tipiche “ali” dei ginepri trovati in natura (yamadori).
All’acquisto dello shinpaku (juniperus chinensis), avevo solo spazzolato la corteccia ed il legno morto, scoprendone tali pregi.
Solo, salendo lungo il tronco, la legna secca, non essendo a diretto contatto con il terreno (umidità, marciume), appariva grossolana e pesante, a sezione cilindrica.
Una caratteristica del ginepro è difatti il tronco piatto, appiattito dalle erosioni del tempo, come appariva già nella parte iniziale.
Nella parte alta del tronco, perciò, la legna secca (shari), dovrà essere assottigliata manualmente, anche per aumentare la conicità.
Da questo lato si vedono le vene ben definite
Su questo lato è predominante la legna secca (shari)
Primo progetto
Dalla prima metà del tronco partiva un ramo che poi si divideva in due. Uno sarebbe potuto diventare l’apice mentre il secondo il primo ramo. Il secondo tronco e tutta la seconda parte del tronco principale sarebbero stati eliminati. Con questo progetto, però, si perde molto dell’eleganza del tronco snello.
Secondo progetto
Un tronco unico snello, si elimina il tronco secondario, tenendo però tutti i rami. Probabilmente un’impostazione troppo monotona, troppi rami. È un vero peccato eliminare il secondo tronco (figlio)
Terzo progetto
Uno stile a due tronchi, snello, molto elegante. Da questo lato si evidenzia la buona partenza del tronco (nebari) che dà stabilità alla pianta. Si vede parte del tronco secco (shari), ma la cosa più importante è che si vedano bene le vene vive. Questo è il progetto che è stato scelto per la lavorazione.
17-03-07 l’inizio della lavorazione
Alcuni rami vengono lavorati a jin
Si procede alla filatura del tronco più piccolo
L’operazione più delicata, la piegatura del primo ramo. Eliminando parte della legna secca si rende più facile la piegatura del ramo.
Dopo l’assottigliamento della legna secca, il ramo viene fasciato con un nastro auto-agglomerante. Con queste precauzioni, si impedisce che la corteccia si stacchi o si danneggi, durante la fase di piegatura.
Il primo ramo della pianta principale viene preparato per poterlo piegare senza causare traumi alla pianta. L’amico Mario, mi aiuta nell’operazione.
La modellazione del primo ramo
Si passa alla lavorazione dell’apice
La presentazione del lavoro effettuato. Per slanciare la pianta, ho mantenuto una ramificazione rada e leggera
Il ginepro sistemato in un vaso leggermente più grande dopo la lavorazione
Nella parte apicale della pianta principale, alcuni rametti, dovranno svilupparsi per aumentare la ramificazione.
Settembre 2007
È stato tolto la maggior parte del filo. Il primo ramo ha ben retto alla piegatura. La pianta è pronta per la seconda impostazione.
31 GENNAIO 2008
Il ginepro è stato completamente filato
La vegetazione
L’apice della pianta “padre”
Particolare del Sabamichi con l’anima del tronco intatta
Particolare dei jin
Particolare di un jin
Nel suo nuovo vaso bonsai, forse ancora un pochino grosso
19 gennaio 2010
È giunto il momento di rimettere mano a questo ginepro
20 gennaio 2010
Il primo intervento è stato mirato alla pulizia del secco
23 gennaio 2010
Dopo la modellatura della chioma
Lone Wolfe & Cub – Lupo Solitario e il suo Cucciolo
Ittō Ogami e Daigoro
Questo è il nome che ho dato a questo shinpaku Sokan (due tronchi)
Il famoso manga che racconta la storia di un Samurai solitario (Ittō Ogami), un Ronin, un killer a pagamento, che assieme a suo figlio Daigoro percorre la strada del meifumadō, mi ha ispirato nella formazione di questo bunjin di ginepro chinensis. Un shinpaku poco Bunjin ma molto Samurai 😉
26/03/2010
cambio di vaso
9/1/2011 in mostra a Lugano
8 luglio 2011
28/2/2012 rinvasato in un vaso più piccolo
vedi anche:
Lone Wolfe su Bonsai Kunst
EBA 2013
http://feel-spirit-bonsai.blogspot.ch/
grafite su carta 50×70
15/7/2015
Mostra Nazionale Svizzera 2019
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complimenti bel
lavoro
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Grazie
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http://www.parlonsbonsai.com/Un-genevrier-par-Nicola-Crivelli
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