Piegatura di tronco su Shinpaku
di Nicola Crivelli
fotografie dell’autore
articolo pubblicato su
BONSAItalia ARTE E NATURA n° 57
Il materiale
Il materiale usato per questa lavorazione è un tipico ginepro da campo di provenienza giapponese comprato nell’autunno del 2003.Questi materiali sono lavorati e coltivati per anni da artigiani giapponesi, fatti ingrossare e potati in funzione del futuro impiego come bonsai. Se ne trovano di vari tipi: alti e snelli, bassi e tarchiati, per shohin o bonsai di grosse dimensioni.
Pregi
In questo caso si tratta di un materiale che presentava già delle interessanti parti di legna secca e delle curve nella prima parte del tronco, dalla vegetazione pregiata di un bel verde smeraldo.
Difetti
Le curve erano troppo regolari e l’ultima parte del tronco grossa e cilindrica rappresentava un problema.Anche l’eccessivo spessore del tronco non lo rendeva idoneo ad uno stile snello e slanciato.
Gli interventi
Avevo già lavorato un materiale simile impostato in uno stile snello ed elegante, con questo materiale però intendevo provare un’altra soluzione. Abbassare la pianta per rendere visivamente ancora più spesso il tronco. Per non eliminare una grossa parte dell’apice, cilindrico, che però poi diventava interessante, ho optato per la sua piegatura.
Foto 1-2 Il materiale di partenza nel novembre del 2003
Il progetto
Con questa piegatura volevo dare l’impressione di una vecchia pianta che avesse subito una grossa spaccatura nella zona apicale e che aveva, comunque, ripreso a vegetare riformando un nuovo apice. Intendevo anche dare un carattere particolare ad un materiale abbastanza comune.
Foto 3 Un particolare della parte apicale, grossa e cilindrica. Ho iniziato a segnare, con un pennarello, le zone dove la linfa incomincia a ritirarsi.
Foto 4 – 6 Ho iniziato a definire le vene vive scortecciando le zone vicine a vecchi rami tagliati. Dove il tronco è convesso scorre forte la linfa, mentre dove è concavo la linfa si sta ritirando.
Foto 8 Per maggiore sicurezza ho anche fessurato il tronco dove è segnato con il pennarello. Nell’interno del solco ho posizionato alcuni pezzi di filo di rame grosso. Ho fasciato il tutto con una benda di stoffa ed un secondo passaggio con nastro adesivo telato. Ho messo anche altri due tutori di filo sulla parte esterna, quella non scavata, e avvolto il tutto con filo grosso.
Foto 9 Con l’aiuto di Maurizio ed una leva, ho piegato l’apice della pianta fino alla posizione voluta. Oltre alla piega, ho dato una leggera torsione in senso orario. Questo potrebbe essere il futuro fronte e l’inclinazione in vaso.Il rametto lungo nella zona di piegatura, cerchiato in rosso, diventerà il nuovo apice, mentre la parte cerchiata in azzurro verrà trasformata in Ten-Jin.
Foto 10 – 11 La zona piegata vista di lato e dall’alto. Si vede il metodo di legatura da me utilizzato. Nell’autunno del 2004 ho tolto il filo e la fasciatura di protezione e ho impostato il nuovo apice ed i rami.
Foto 14 Un particolare della zona piegata. Due vene portavano linfa all’apice. Per dare più forza alla vena sul fronte (debole), ho eliminato quella sul retro (forte), che era nascosta, vedi tratteggiato in rosso. È stato allargato lo shari che si era formato con la fessurazione. L’importante è sempre controllare la continuità della vena linfatica, per non perdere rami importanti. Io, per maggior sicurezza, effettuo queste operazioni in tempi diversi, poco alla volta.
Foto 15 -16 Settembre 2005 ho tolto il filo al nuovo apice e ho fatto una pulizia della vegetazione.
Foto 15 Nella zona dell’apice con il Ten-Jin, la vena inizia a gonfiarsi.
Foto 16- 17 Nella parte dell’apice sul fronte, che è stato scavato per poter piegare il tronco, le vene si stanno ingrossando facendo diventare l’intera zona un punto focale di interesse. Si possono ancora vedere le micro fratture causate dalla piegatura, ormai saldate
Foto 18 Il gioco di vene, jin e shari. Si vede anche il ramo posteriore che è stato piegato in modo da riprendere il movimento dei jin del vecchio apice ora piegato verso il basso.
Foto 20 Il nuovo apice, con le sue pieghe, si ingrossa. Anche qui sto lavorando di shari, per continuare la vena che parte dalla base.
Foto 21 Ho selezionato le vene del ramo posteriore di profondità
Foto 22 – 23 Agosto 2006 in questo lasso di tempo la pianta è stata lasciata crescere, con sole potature di sfoltimento ed infittimento della chioma. Questi interventi che eseguo su materiali come questi, li considero come lavori di preparazione di materiale.
Foto 24 Ecco ancora la parte piegata con le vene sempre più definite. È stato creato anche un altro Jin sul nuovo apice.
Foto 26- 27 17 ottobre 2006 finalmente la pianta ha ricevuto un impostazione completa, in occasione del mio ultimo corso con il Maestro Suzuki. Ora ci sono quattro vene ben distinte, che gonfiandosi, con il tempo renderanno il tronco più piatto. Da questo momento andranno maggiormente definiti i palchi e dovrà maturare l’apice.
Foto 28 Ancora la parte apicale appena impostata vista dal retro
Foto 29 L’apice visto dal fronte evidenzia il movimento serpentino delle vene linfatiche.
Conclusione
La prima fase di lavorazione di questa pianta è durata 3 anni, dall’autunno 2003 all’autunno 2006. Facendo di tanto in tanto degli interventi mirati alla preparazione del materiale, non si stressa troppo la pianta e si riesce a far sviluppare e ingrossare i rami deboli necessari alla costruzione della struttura della pianta. Il nuovo apice, infatti, nel 2003 era solo un rametto, che con le varie preparazioni è diventato un elemento focale della composizione.
14 6 2007 dopo l’eliminazione delle bacche
09/04/2009 Nuovo vaso
La mostra Nazionale Svizzera 09
Tenero 09
Giareda 09
UBI 2010 San Marino
Guarda anche la discussione sul Trinacria Bonsai Forum
http://www.trinacriabonsai.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=48&whichpage=1
sono stupito dalla coerenza tra progettazione e realizzazione
gran bel lavoro !!!!!!!
"Mi piace""Mi piace"
Pingback: Restyling Zanna bianca | Kitora no do
Pingback: Zanna Bianca display | Kitora no do