L’evoluzione di un Pinus Silvestris

Da banana a Shakan passando da “ciambella” e Han-Kengai 

di Nicola Crivelli

fotografie dell’autore

articolo pubblicato su

BONSAItalia ARTE E NATURA  n° 64

30.08.2002

Il materiale protagonista di questa bonsai-do, non è certo di prima classe:

Un tronco lungo a banana abbastanza grosso, cilindrico fino alla fine

La prima parte del tronco mi piaceva, un tipico nebari da stile Kengai (cascata) o Han-Kengai (semi-cascata)

Il resto del tronco invece era pessimo e la vegetazione molto lontana.

Fosse stato più sottile non ci sarebbero stati problemi, ma con questo spessore è praticamente impossibile movimentarlo solo con il filo

Il tronco si divide in due rami

26.10.2003

La Scuola d’Arte Bonsai ha nel suo programma una lezione sulla piegatura di grossi tronchi, questo materiale era sicuramente adatto a questo tipo di sperimentazione

Con l’uso di leve e tiranti si effettua la piegatura

Purtroppo non ho altre foto riguardanti quella giornata.

In sintesi ecco come si procede:

Importante fasciare bene la zona che si vuole piegare.

Si possono usare diversi materiali, la più classica è la rafia che è naturale e si consuma da sola con il tempo.

Si possono usare anche nastri di stoffa o di gomma

Se necessario si possono anche applicare dei tutori di filo di rame grosso da applicare all’esterno della curva

Poi si procede con le leve, se ne vedono diversi tipi nella foto

Nella nostra classe c’era Giovanni detto la leva umana, con le mani come due morse

È sempre utile avere uno o due amici che aiutano in queste occasioni

Si fissa poi il ramo piegato con dei tiranti

08.04.2005

Nel 2005, dopo due anni dalla prima piega, ecco che la pianta riviene portata a scuola per una seconda piegatura

Quando si effettuano grosse pieghe è meglio farle in più volte.

Spesso le prime pieghe servono solo a creare un materiale interessate

Con la prima piegatura ho avvicinato la vegetazione alle radici

Anche se non è più una banana, la curva è ancora poco naturale.

Ora sembra una ciambella

La vegetazione ora però è più compatta

L’intenzione è di piegare ancora la “ciambella”

Assottiglio il tronco creando uno shari che mi faciliterà la piegatura

ecco la seconda impostazione

Stile Han-Kengai

12.05.2005

Maggio la pianta risponde bene

Le curve del tronco

Qui si vede bene l’uso di tutori in filo di rame e tiranti

10.06.2006

Nel 2006 il pino è stato messo in vaso bonsai.

L’apparato radicale lungo non mi ha permesso di posizionarla come volevo

01.03.2007

Nel marzo del 2007 la porto al corso d’aggiornamento per Istruttori con il Maestro Ishi

Però non la lavoro perchè il maestro non la trova nel giusto vigore

08.07.2007

Agosto il Silvestre acquista il giusto vigore

Vista d’insieme della zona del mio giardino dove coltivo i pini

09.12.2007

Dicembre la chioma è stata impostata

Questa è la nuova inclinazione che dovrà avere in vaso

Ho cercato di avvicinare il più possibile la chioma a tronco

19.03.2008

Il pino silvestre nel suo nuovo vaso, ma non è ancora quello definitivo

Per farlo rimanere ben saldo in questa posizione ho usato dei bastoncini di bambù

08.04.2008

a un mese dal rinvaso

Era mio intento rendere visibile la piega a gomito del tronco mentre nascondere la parte a “ciambella”

11/8/2010

pulizia degli aghi e filatura fine

UBI 2011

Vedi anche le discussioni su Trinacria Bonsai Forum

http://www.trinacriabonsai.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1759&whichpage=1

6 pensieri su “L’evoluzione di un Pinus Silvestris

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