I miei bonsai a Cesena

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Pinus mugo

Pianta che necessita ancora di qualche anno di mochikomi alla sua prima uscita

vedi articolo

Mugo step by step1

Mugo step by step 2

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juniperus chinensis lavorato due volte dal maestro Kunio Kobayashi

vedi articolo

Kobayashi’s Shinpaku

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Ecco anche le due piante lavorate

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roverella di Nevis Zanchetta

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juniperus chinensis

Si tratta di un materiale preparato da me, la pianta era un juniperus blue alps che ho in seguito innestato ad itoigawa

Ringrazio Nevis per avermi assistito nelle due demo

Ringrazio anche Maurizio e gli organizzatori dell’evento

Juniperus sabina var. rastrera lavorato a Nantes

Sarà vero che tra sabina italiano e sabina spagnolo non ci sono differenze fisiologiche.

Passati alcuni mesi dalla demo di Nantes, il sabina non ha perso un rametto e la vegetazione è perfetta, niente aghi niente vegetazione floscia.

Sono proprio contentoIMG_0814 IMG_0815 IMG_0816 IMG_0817 IMG_0818Congresso Federazione Francese Bonsai-Le demo di sabato

La pianta da me lavorata al Congresso della Federazione Francese Bonsai a Nantes

 

Kobayashi’s shinpaku

IMG_0639 Questo shinpaku è stato impostato due volte (2008 e 2010) dal Maestro Kunio Kobayashi durante due sue dimostrazioni fatte in occasione della mostra Sakka Ten della Nippon Bonsai Sakka Kyookai Europe.

Io ho avuto l’onore di assistere il Maestro in queste due dimostrazioni e di portare avanti la pianta in questi anni.IMG_0640 IMG_0641 IMG_0642 IMG_0643 IMG_0644

Kobayashi’s Shinpaku

Sakka Ten 2008-Bressanone

Sakka Ten 2010-Padova

sakka 2014

 

Nuova pagina un work in progress-Bosco misto su roccia

SUMMER BONSAI FESTIVAL 2014

campusLo scorso giugno, a Fai della Paganella, nell’ambito della manifestazione Summer Bonsai Festival organizzato dalla Nippon Bonsai Sakka Kyookaio Europe ho tenuto una lezione teorica e pratica su due stili a me molto cari, il yoseue (boschetto) e ishizuki (Paesaggio su roccia). Sono due stili che rappresentano bene il paesaggio San Sui, tutti e due gli stili vengono definiti bonsai creativo, perchè si tratta di un tipo di bonsai che da largo spazio alla creatività ed è abbastanza facile da realizzare e con tempio relativamente veloci potrà venire esposto.

IMG_0269La mattina ho tenuto la parte teorica

foto 3-5La roccia, si tratta di una pietra Ibigawa (del fiume Ibi), era stata lavorata per venire usata in questo modo. In mezzo alla pietra era stato scavato un laghetto.

In questa posizione la roccia, anche se bella di materiale e colore, appariva un po’ banale.

foto 1-10Guardando la roccia da questo lato dava l’impressione di una grotta, come fronte è interessante ma si perdono molte qualità della texture della pietra.

La superficie della roccia appare troppo liscia e monotona.

foto 1-11Quest’altro fronte è molto interessante, però perdiamo sia il lago che la grotta.
20140625-110226-39746420.jpgAlla fine decido per questo fronte, una parte del lago viene mantenuto.

La roccia evoca una valletta con delle cascatelle.

Visto il periodo, fine giugno, non molto adatto a lavorare sulle radici delle piante, ho pensato di realizzare un bosco su roccia.

Un bosco misto in prevalenza di latifoglie.

Un bosco non di alta quota ma che evocherà un paesaggio simile a quello in qui vivo.

Decido però di usare solo essenze giapponesi, un bosco di aceri palmati sarà l’elemento principale. Gli altri elementi saranno per di più materiali ricavati da talea, coltivati in vasi piccoli.20140625-110226-39746776.jpgSul retro incollo con una colla bi-componente una rete di plastica che mi permetterà di contenere molto terriccio e dei fili metallici per fissare le piante.20140625-110227-39747528.jpg20140625-110227-39747982.jpg

Di norma sul lato meno bello della pietra si posizionerà il Keto (terriccio appiccicoso di palude usato per realizzare gli ishizuki)

Questa parte tagliata era in origine la base della roccia.

Per la parte pratica mi sono fatto assistere dalla mia allieva Melanie WalzerIMG_0274

IMG_0292Si applica il Keto.

Il keto va miscelato con akadama fine, questo gli permette di avere maggiore elasticità cioè di non screpolarsi poi sotto il sole. Questi tipi di terricci una volta assciugati assorbono con difficoltà l’umidità.IMG_0295Si fissa una prima piantina alla roccia, un chaemacyparis nano giapponese riprodotto da talea.IMG_0298Un kako sempreverde giapponese, anch’esso da talea.IMG_0299

 

Melanie mette del filo sui tronchi principali del boschetto di aceri palmati, perché dovranno essere modellati per armonizzarsi alla roccia.IMG_0354Il bosco di aceri era stato già coltivato per diversi anni in vaso basso, perciò il pane radicale è stato manipolato molto poco.IMG_0384IMG_0395Sul retro della pietra è stato posizionata la maggior parte del terriccio.IMG_0407Sopra il Keto si applica il muschio che avrà si una funzione estetica, ma anche di contenimento del terriccio che senza di esso alle prime piogge verrebbe lavato via.IMG_0411IMG_0420

IMG_0449La composizione come si può notare fa già un bel effetto, naturalmente negli anni a venire si dovrà lavorare sulla ramificazione fine.Featured Image -- 27127

 

Bosco misto su roccia

 

Filmati di: Andrea Zamboni