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Bosco di larici di Remo
Terzo step di questo bosco di larici di Remo con l’aiuto di Melanie
Carpino di Remo
Galleria
Questa galleria contiene 10 immagini.
Biancospino di Remo
Questo biancospino è molto ramificato, eseguirò solo una potatura leggera e un po’ di filo.
Senza foglie si vedono i rami che non vanno bene, quelli troppo grossi e/o cilindrici.
Anche in questa pianta è da mantenere e far sviluppare la ramificazione bassa.
Filatura del primo ramo che dovrà prendere forza e carattere.
Il biancospino dopo la potatura e filatura.
L’olmo di Remo
Questo olmo ha un tronco molto ben costruito, anche la ramificazione primari è nei posti giusti.
Bisognerà lavorare di rifinitura, su una latifoglia di questo tipo è molto importante la ramificazione fine.
L’omo è stato defogliato.
Elimino le radici aeree perché su questa essenza è molto importante un nebari classico.
Dopo la potatura e filatura
I rami bassi dovranno aumentare di spessore, il tronco ha un bel movimento.
Consiglio per il futuro la coltivazione di questa pianta in un vaso basso rettangolare o ovale. La coltivazione in vaso basso aiuta la formazione di un buon nebari, inoltre per formare una ramificazione fine la pianta non deve avere una spinta di crescita troppo forte.
Lato destro
Lato sinistro
Fronte
Evonimo di Remo
L’evonimo defogliato
Bisogna intervenire sul grosso taglio
Con l’aiuto di una fresa elettrica assottiglio i bordi del taglio
Si eliminano i rami che non servono, quelli troppo grossi e cilindrici
Con un po’ di filo di alluminio ordino la ramificazione.
Il ramo con i germogli verdi servirà ad aiutare la cicatrizzazione del taglio, è probabile che in futuro verrà accorciato se non addirittura eliminato.
Il nebari
Biancospino di Remo
Biancospino probabilmente yamadori.
L’apice è molto forte mentre i rami bassi sono un po’ deboli, bisogna riequilibrare la dominanza apicale.
I due fronti sono abbastanza simili, mon ci sono punti d’interesse particolari.
il biancospino è stato defogliato per poter analizzare la struttura dei rami.
In questa zona del tronco si intuisce un ritiro di linfa.
Nella zona dove ha ritirato la linfa il legno è deteriorato.
La parte interna del legno è polverizzata. Con un bisturi limino la parte morbida del legno.
Utilizzo per la pulizia del secco diversi tipi di spazzole.
-sapazzola di ottone rigida
-spazzola di ottone morbida
-spazzolini di ferro duro e morbido
-spazzolino di nylon del tipo per pulire le dentiere
Ho utilizzato anche la spazzola di nylon del proxxon.
Il secco è stato pulito.
Si consolida il secco con liquido per jin.
Di norma si sconsiglia il secco sulle latifoglie, in questo caso cercheremo di vedere il biancospino come se fosse un prunus mume.
La parte di legno morta potrà diventare il punto focale di questo biancospino
Inizio a filare i rami più bassi, questi rami sono importanti e dovranno aumentare di spessore.
Per questo motivo non sono stati potati, ho cercato di movimentarli con la filatura.
La pianta è stata completamente filata, la zona apicale è stata anche potata energicamente.
FRONTE A
Ho lasciato aperti la scelta del fronte, in futuro si deciderà se scegliere la parte con lo shari o il fronte con meno legna secca.
FRONTE B
Osservando la pianta dal lato sinistro si può già intuire quale dei due fronti è più corretto.
Restyling di un corniolo di Remo
Oggi ho defogliato, potato e filato questo interessante corniolo di 40 cm di altezza, di taglia kifu, della collezione di Remo.
In questo periodo score ancora linfa, perciò le ramificazione risulta ancra facilmente modellabile con il filo.
Immagino che sia una pianta di origine yamadori.
Lo shari non è molto interessante, preferisco metterlo sul retro della pianta.
Il corniolo è già molto ramificato e presenta anche parecchie gemme da fiore.
Nella parte apicale c’è un grosso ramo, che forse si voleva usare come apice.
La pianta vista di lato.
Per me questo è il retro, su questo lato ci sono diversi rami di profondità.
Qui bisognerà prendere una decisione abbastanza drastica.
Decido di eliminare il grosso ramo che cresceva nella parte destra dell’apice. La decisine non è stata facile, anche perché questo ramo aveva la maggior parte delle gemme da fiore.
Comunque era molto grosso di spessore per un ramo apicale, e faceva molta ombra al primo ramo, cosa che l’avrebbe fatto indebolire, con il rischio di perderlo.
Con la potatura autunnale si cerca di riequilibrare la dominanza apicale.
Appena tolto il ramo, serba che si sia formato un grosso buco nella chioma della pianta.
Il corniolo dopo la filatura.
Fronte
La parte apicale è stata molto alleggerita.
Lo sashi-eda (ramo più importante, ramo che da la direzione) deve prendere più forza, è stato potato molto poco
Lato destro.
Retro.
Lato sinistro.
visto dall’alto
Tutti i rami partono dal centro verso l’esterno, tutti i rami prendono luce.
Carpino nero restyling
Oggi ho lavorato un ottimo esemplare di carpino nero (ostrya carpinifolia) della collezione di Remo
Questo potrebbe definirsi uno stile a ceppaia o a scopa rovesciata, però in questa posizione la conicità del tronco non viene enfatizzata.
Ho cambio d’inclinazione.
Il tronco sembra già più conica, uno dei tronchi diventerà l’apice, gli atri diventeranno rami.
Ho accorciato un tronco sul retro, ora è diventato un ramo di profondità. Ho anche eliminato delle radici aeree migliorando il nebari.
Ho applicato un po’ di filo per ricostruire l’apice.
Ora si dovrà lavorare per costruire la ramificazione fine.

































